L’evoluzione delle Bande Musicali nel Terzo Settore
Le bande musicali, orgoglio di ogni paese e parte integrante della cultura locale e nazionale italiana, hanno rappresentato per molti anni, specie nelle comunità più isolate, una delle poche occasioni per introdurre alla pratica della musica sia giovani che adulti.
Con l’evoluzione della società italiana, la banda, detta anche orchestra di fiati, si è modernizzata sia tecnicamente che artisticamente e si è configurata come una associazione che ha come finalità primarie la formazione alla musica popolare e la riproduzione di musica sia originale per banda che in trascrizioni ad hoc e infine assumendo il ruolo di ente esclusivo che detiene e divulga la tradizione musicale popolare italiana.
Tutti questi obiettivi e scopi hanno determinato e richiesto anche un graduale cambiamento dell’assetto associativo delle nostre bande musicali e delle associazioni parenti quali sono i cori, non tanto dal punto di vista organizzativo, quanto di regolamentazione e responsabilità, al fine di garantire una futura possibilità di crescita artistica e formativa come già avvenuto in altri Paesi d’Europa.
Le associazioni bandistiche amatoriali odierne hanno, in primo luogo identificato la necessità di realizzare una formazione specifica e strutturata per i giovani, a partire dalla tenera età, coinvolgendo e collaborando strettamente con gli Enti istituzionali preposti a tale scopo. La collaborazione ha portato in molti casi alla realizzazione di bande scolastiche che hanno introdotto i nostri ragazzi alla pratica di strumenti altrimenti sconosciuti ai più. Il rapporto formativo e la programmazione educativa musicale hanno permesso che di indirizzare molti studenti verso la formazione universitaria a carattere musicale, un settore che negli scorsi anni ha visto una diminuzione di interesse dovuta anche ad un gap occorso nel percorso di indirizzo stesso.
L’azione di programmazione e gestione, necessaria per raggiungere gli scopi istituzionali, sconosciuta al pubblico lettore, ma ben nota agli addetti ai lavori, ha determinato nel tempo la nascita di gruppi di lavoro e di discussione al fine di identificare azioni specifiche per sostenere e ottimizzare l’azione nel nostro settore.
A parte alcune risposte, spesso rappresentate da provvedimenti regionali o locali, le istanze sono state spesso disattese. Dal 2017, per il tramite dell’introduzione del Codice del Terzo Settore, finalmente è stato introdotto un percorso adatto e corretto per permettere a Bande e Cori di avere i giusti riconoscimenti e poter fare adeguata formazione in un ambiente associativo adeguato.
ANBIMA, associazione leader del mondo bandistico italiano, che annovera tra le sue fila oltre 1500 associazioni iscritte a secondo livello, ha sostenuto fortemente questa opportunità di crescita realizzando su tutto il territorio nazionale oltre 50 incontri formativi per dirigenti sui temi introdotti dal D. Lgs. 117/17.
ANBIMA ha identificato un percorso specifico molto semplice per permettere a tutte le bande di continuare a realizzare i propri scopi associativi identificando parallelamente ulteriori opportunità di crescita e rafforzando la dignità culturale e sociale che spetta di diritto a queste associazioni. Dignità che è stata negata e continua ad esserlo, anche grazie all’azione di agitatori che, dietro la scusa di salvare il mondo bandistico equiparandolo ad associazioni sportive nel nome della socialità, dimenticano che la bande sono primariamente enti culturali che hanno una funzione ben diversa da quella degli enti sportivi e che basano e realizzano la loro azione su scopi sociali differenti e di impatto sociale più esteso e duraturo rispetto ad altre tipologie associative spesso portate come esempio.
ANBIMA infine ribadisce fortemente la necessità per le associazioni Bandistiche di procedere, come sempre dichiarato, alla trasformazione associativa in APS e all’iscrizione prossima al RUNTS al fine di mantenere attivi, tutti i rapporti istituzionali e statutari e le semplificazioni gestionali e infrastrutturali, permettendo anche di promuovere nuove progettualità ed accedere a forme di finanziamento che altrimenti sarebbero precluse alle nostre associazioni e che di fatto limiterebbero l’azione di tante bande e cori che fanno vivere con onore la musica nel territorio italiano registrando brillanti risultati apprezzati in tutto il mondo.